martedì 18 dicembre 2012

Trento, 13 dicembre 2012

Oggetto: due domeniche di sciopero per i dipendenti del commercio trentini

Le associazioni datoriali Confcommercio e Confesercenti – con la sola e significativa eccezione della Federazione delle Cooperative - hanno deciso di non rinnovare l'accordo triennale che, fino all'anno scorso, aveva garantito ai dipendenti degli esercizi commerciali della Provincia di Trento, ai quali fosse stato richiesto di lavorare l'ultima domenica di novembre, l'8 dicembre oppure nelle domeniche precedenti al Natale, una maggiorazione del 70% rispetto alla normale retribuzione.
Si tratta di una decisione che porterà un risparmio di soli 50 centesimi orari sul costo del lavoro alle aziende trentine, andando invece ad abbassare il potere di acquisto dei dipendenti del settore e contribuendo quindi a generare – e non certo ad ostacolare - la tendenza alla flessione dei consumi da mesi in atto anche in Provincia di Trento. Esattamente il contrario, rispetto alla scelta fatta dalle stesse associazioni datoriali in Provincia di Bolzano, dove ai dipendenti al lavoro nelle lunghe domeniche natalizie, viene garantita, anche in tempi di crisi, la consistente maggiorazione del 95%.
La presa di posizione ideologica di Confcommercio e Confesercenti in Trentino, avviene inoltre a metà dicembre, nel bel mezzo delle aperture natalizie, nonostante le Organizzazioni sindacali avessero richiesto un incontro per affrontare la problematica già ai primi di novembre. Non è questo il modo di gestire correttamente le relazioni industriali e di rispettare i tanti lavoratori impiegati nel settore, ai quali è stato richiesto di lavorare le domeniche di dicembre - con tutte le difficoltà in termini di conciliazione tempi di vita ed i lavoro che questo può comportare - senza aver prima chiarito quale sarebbe stato il trattamento economico a loro applicato. Santa Lucia ha portato in regalo a commessi e commesse l'amara novità del mancato rinnovo di un accordo sul quale per tre anni avevano potuto contare. Scelta questa che porterà nelle loro tasche – a parità di impegno lavorativo – il 40 % in meno rispetto al guadagno percepito negli anni scorsi.
Per questi motivi, anche a fronte dell'impossibilità a trovare una mediazione con Confcommercio e Confesercenti per un rinnovo annuale e non triennale dell'accordo per il pagamento al 70 % delle domeniche natalizie, le tre sigle sindacali del settore, Filcams – CGIL, UilTUCS-UIL e Fisascat – Cisl si vedono costrette a proclamare lo sciopero dei lavoratori del commercio per le prossime due domeniche.

Per le Segreterie provinciali
FILCAMS CGIL – FISASCAT CISL – UILTUCS UIL
R. Caramelle – L. Avanzo – W. Largher

lunedì 3 dicembre 2012

STATO DI AGITAZIONE ANGEM



Segreterie Nazionali
Comunicato Sindacale

AZIENDE DELLA RISTORAZIONE ASSOCIATE AD ANGEM
PROCLAMAZIONE STATO DI AGITAZIONE E SCIOPERO

Il 14 novembre 2012 ANGEM ( l’associazione nazionale della Ristorazione Collettiva ) che associa alcune grandi aziende del settore, ha annunciato la propria disdetta formale del CCNL Turismo specificando che la prima disciplina ad essere disapplicata sarà quella del Cambio di Appalto.

Si tratta di un atto grave e irresponsabile che si colloca alla vigilia del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

ANGEM coinvolgendo FIPE, fin dallo scorso luglio aveva richiesto con insistenza una discussione anticipatoria su temi propri del rinnovo del contratto.

Le Organizzazioni Sindacali, avevano correttamente dato ascolto alle esigenze della Controparte pur rinviando il confronto di merito nella sede corretta, quella del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

ANGEM nella medesima lettera ci ha informato di aver sciolto il rapporto associativo con la Federazione dei Pubblici Esercizi e successivamente inviato la disdetta del contratto.

Con la comunicazione di ANGEM di non voler più applicare dal 1 gennaio 2013 alcuni articoli contrattuali, la stessa viene meno al principio di raffreddamento della vertenza contrattuale ovvero viene meno alla tregua prevista dal CCNL durante le fasi di rinnovo.

Gli intenti dell’ Associazione sono fin troppo chiari: avere mani libere nei cambi di gestione ed altro, non garantendo più all’atto del subentro in nuovi appalti, la continuità occupazionale e del reddito dei lavoratori già occupati.

ANGEM si allinea con questa azione alle posizioni più retrive dell’imprenditoria più ottusa, che crede di risolvere i problemi a vario titolo imputabili alla Crisi abbassando il costo del lavoro e liberandosi dal bisogno del personale.

PER CONTRASTARE L’INACCETTABILE SCELTA DI ANGEM

PER CHIEDERE IL RITIRO DELLA DISDETTA

PER DIFENDERE I DIRITTI DI TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DEL SETTORE DELLA RISTORAZIONE

FILCAMS FISASCAT E UILTUCS PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE in tutte le aziende aderenti ad ANGEM.

Qualora ANGEM non receda dalla propria inaccettabile posizione verranno definite le opportune iniziative di mobilitazione.

FONDI DI ASSISTENZA SANITARIA E COPPIE DI FATTO: GLI SVILUPPI A LIVELLO LOCALE E NAZIONALE


La UILTuCS del Trentino, apprende con stupore e apprezzamento, la notizia di Faschim, con la quale, vengono riconosciute le UNIONI CIVILI in maniera ufficiale.
Già da noi in Trentino sono state messe in campo azioni contrattuali, con aziende commerciali, quali ad esempio ORVEA, con la quale venivano allargati i diritti a coppie dello stesso sesso. Alleghiamo pertanto comunicato nazionale:

Il fondo nazionale di assistenza sanitaria per i lavoratori dell'industria chimica ha accolto la richiesta di un dipendente, di iscrizione del convivente dello stesso sesso, in virtù della iscrizione come coppia nel registro delle unioni civili di Milano da poco istituito. "Alla luce di una recente sentenza della Corte d'Appello", si legge in una nota del Faschim, Fondo nazionale di assistenza sanitaria per i lavoratori dell'industria chimica, chimico-farmaceutica. 
Durante la seduta del Cda del 15 novembre scorso "il Fachim ha deciso all'unanimità di ammettere la richiesta, da parte di un dipendente, di iscrizione del convivente dello stesso sesso, che adduceva, a supporto della sua richiesta, il Registro delle unioni civili istituito presso il Comune di Milano, a cui lui e il proprio compagno si sono iscritti, con rilascio di regolare certificazione". 
Il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani ha detto che "si tratta di una decisione importante: un primo passo in direzione del riconoscimento dei diritti civili, troppe volte negati, di coppie omosessuali". La decisione è motivata con "una giusta interpretazione della previsione statutaria del Fondo in tema di convivenza 'more uxorio" e con il precedente della "sentenza della Corte d'Appello che accoglieva il ricorso di un dipendente di una Banca di Credito Cooperativo volto a ottenere l'iscrizione del proprio compagno convivente alla Cassa mutua nazionale per il personale di tali istituti di credito".

giovedì 29 novembre 2012

SCIOPERO COMPASS GROUP



Segreterie Nazionali

COMPASS GROUP ITALIA,
il 30 novembre sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori

Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e Uiltrasporti Uil hanno proclamato lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di Compass Group Italia per il prossimo 30 novembre per contestare la decisione aziendale di licenziare più di 800 dipendenti per attuare il proprio piano organizzativo.

La Compass Group, multinazionale della ristorazione collettiva e dei servizi di supporto (360 mila dipendenti nel mondo) che opera in Italia con diversi divisioni, ha infatti comunicato alle organizzazioni sindacali nazionali una procedura di mobilità che riguarda più di 800 dipendenti su quasi 8mila.

Gli ultimi incontri, nonostante le contestazioni avanzate dalle Organizzazioni Sindacali in merito a vizi formali e sostanziali della procedura, non sono serviti a modificare la posizione della Compass che ha confermato di non ritirare la procedura avviata
I sindacati hanno quindi confermato lo stato di agitazione e proclamato sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di Compass Group Italia dei comparti ristorazione collettiva, pulimento e commercio per il prossimo 30 novembre.

Per avere la massima partecipazione allo sciopero proclamato, durante il mese di novembre saranno avviate, sia a livello nazionale che territoriale, alcune iniziative: per informare le lavoratrici e dei lavoratori, attraverso assemblee sindacali da tenersi in tutti i posti di lavoro; per sensibilizzare le aziende committenti, i loro dipendenti e le rappresentanze sindacali degli stessi, per il necessario supporto e sostegno alle rimostranze dei lavoratori Compass; per coinvolgere gli organismi pubblici preposti alla risoluzioni di tali vertenze e l'opinione pubblica, attraverso indizione di assemblee pubbliche, presidi, richieste di incontri e comunicati congiunti.

Si terranno iniziative in tutte le province ove presenti strutture di Compass, tra cui Milano, dove saranno organizzati 2 presidi davanti alla sede centrale e davanti alla Confcommercio; a Roma si svolgerà una manifestazione sotto la sede romana dell'azienda ed a Torino davanti al Comune ed alla sede Aziendale.



Roma, 26 novembre 2012

comunicato segreteria

La Uil del Trentino a seguito della recente approvazione della modifica della legge sul personale delle società della Provincia
ed in particolare sugli enti collegati dove risultassero esuberi, ritiene, come da esposto alla Corte dei Conti
che ciò sia in contrasto con molte norme costituzionali e nazionali.

Si prevede infatti che pur avendo bloccato i concorsi pubblici ed il turn over dei dipendenti si possa prendere in
carico contestualmente personale senza concorso pubblico.

 Pur contestando nel merito la modifica della norma,  riteniamo che, se si dovesse comunque procedere
 nella messa a disposizione di lavoratori o lavoratrici provenienti dagli enti collegati, la corte dei conti o eventuali sentenze potrebbero
 allargare il potenziale bacino d'utenza a qualsiasi lavoratrice o lavoratore  residenti in provincia di Trento che abbia inviato regolare
 richiesta e curriculum, o candidatura spontanea.

 Si allega lettera da inviare alle parti in indirizzo con raccomandata A/R allegando curriculum vitae.
 
Cordiali saluti 
 
La Uil del trentino

Al Presidente della
Provincia Autonoma di Trento
LORENZO DELLAI

All'Assessore all'Urbanistica,
Enti Locali e Personale
MAURO GILMOZZI

Al Presidente del Consiglio
della Provincia Autonoma di Trento
BRUNO DORIGATTI

Al Dirigente Generale del personale
della Provincia Autonoma di Trento
SILVIO FEDRIGOTTI


L O R O S E D I




OGGETTO: LEGGE PROVINCIALE 31 ottobre 2012, n. 23.
Modificazione dell'articolo 53 della legge sul personale della Provincia.




Il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento ha recentemente approvato la legge in oggetto, che prevede la possibilità per il personale assunto dagli Enti Strumentali di cui alla lettera b) e c) del comma 1 della Legge Provinciale n. 3/2006 mediante procedure selettive coerenti con quelle pubbliche, la possibilità, anche in caso di esuberi, di essere collocato per 3 anni nell' Ente Provincia o negli altri suoi enti strumentali.

In considerazione della norma approvata, che di fatto non prevede l'obbligo di essere stati assunti esclusivamente con regolare concorso pubblico come sancito dalla Carta Costituzionale, il sottoscritto ________________________________________ nato/a a _________________________ il ___________________, residente a ______________________________ in Via __________________________________
Cod.Fisc. _______________________________ tel. ___________________________
mail ______________________________________, tenuto conto

  • della segnalazione alla Corte dei Conti del sindacato UIL del Trentino di data 8 novembre 2012.
  • della pronucia consultiva a sezioni riunite della Corte dei Conti N.3/CONTR/12 del 02 febbraio 2012 e N.4/CONTR/12 del 3 febbraio 2012



C H I E D E

di essere tenuto in considerazione per eventuali nuove assunzioni in P.A.T. o nei suoi Enti strumentali qualora l'Amministrazione provinciale procedesse in tal senso, senza l'espletamento di procedura concorsuale pubblica, al pari del personale oggetto del provvedimento.

Al fine di opportuna valutazione allega il proprio curriculum vitae e fa altresì presente di trovarsi attualmente nella seguente condizione:
[ ] stato di mobilità
[ ] cassa integrazione
[ ] disoccupazione
[ ] occupato in azienda attualmente in stato di crisi


Nel ringraziare per l'attenzione e in attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti.



Luogo e data _________________________



In fede __________________________




lunedì 29 ottobre 2012

SCHLECKER: ESITO INCONTRO 19 OTTOBRE 2012

Di seguito riportiamo comunicazione della UIL TuCS nazionale riguardante l'esito dell'incontro avvenuto il 19 ottobre scorso a Portogruaro tra rappresentanze sindacali e dirigenza Schlecker. 

Carissimi,
si è tenuto il 19 ottobre presso la sede aziendale a Summaga di Portogruaro, il previsto incontro con la Direzione Schlecker, unitamente alle OO.SS. Territoriali e alle RSA, a seguito della nostra richiesta del settembre scorso. All'incontro ha partecipato anche il consulente del lavoro, che ha fornito alle OO.SS. e alle RSA presenti alcune informazioni sul nuovo sistema di consegna elettronica della busta paga, che sarà definitivo dal primo gennaio 2013.
Fino al 30 giugno 2013, per i lavoratori in difficoltà con il nuovo sistema elettronico via web, conviverà anche il vecchio sistema cartaceo, e dal primo di luglio, per stampare tutta la documentazione necessaria ai fini del rapporto di lavoro sarà necessario entrare nell'apposito portale, dove sarà presente un'area riservata per ogni singolo lavoratore dotata di password; da quest'area sarà possibile scaricare e stampare la busta paga, il modello D23 per le detrazioni fiscali, il CUD, il modello ANF per gli assegni familiari, e il modello TFR 2 per la scelta della destinazione del TFR alla previdenza integrativa.
Ad ogni lavoratore sarà notificata via mail la presenza di documenti sul portale nella propria area riservata, e tali documenti rimarranno lì archiviati fino al termine dell'anno successivo alla chiusura del rapporto di lavoro del singolo dipendente. L'azienda, anche per il tramite del consulente del lavoro, fornirà tutto il supporto necessario ai lavoratori e metterà a disposizione, ma solo presso la sede aziendale, una postazione web al servizio dei lavoratori che lo desiderano.
Per quanto riguarda invece la vendita della società, l'azienda ci ha comunicato che la stessa è stata acquista dal Fondo TAB 09, il cui proprietario è l'imprenditore Rudolf Haberleitner. L'azienda è composta da tutte le filali di Austria, Italia, Belgio, Lussemburgo e Polonia, nonché dalle 78 filiali dell'ex blocco spagnolo, presenti in Italia. Il numero complessivo delle filiali è di 1345 con 4.500 dipendenti; nel nostro paese sono 298 filiali sparse nel centro nord, con circa 1.400 dipendenti.
00198 Roma – Via Nizza, 128 – Tel.06.84242284 – 84242205 – Fax 06.84242292
E-mail: segreterianazionale@uiltucs.it
A questi continuerà ad essere applicato il CCNL del terziario e tutti i contratti integrativi territoriali vigenti, in attesa di concordare un Contratto Integrativo Aziendale, che come sindacato abbiamo più volte, compresa questa, sollecitato.
L'azienda ha espresso la necessita di consolidare la presenza nelle cinque nazioni citate, anche ricontrattando gli affitti dei punti vendita (in Italia gli affitti sono stati abbassati dal 10 al 30% in quasi tutti i PV), ma anche la volontà di acquisire parte delle filiali tedesche oggetto del fallimento, nonché di espandere la presenza nei Balcani (Croazia, Slovenia, Albania, Romania, ecc.). È previsto, a partire dal 2013 un ulteriore e apprezzabile sviluppo per quanto riguarda la rete italiana.
Il Fondo ha deciso anche di modificare l'insegna, cambiando nome da Schlecker a "DAYLI my shop" con il lancio in Italia nella giornata del 19 novembre, anche se per circa un mese rimarrà la doppia insegna.
A detta dell'azienda la priorità oggi è la "riconquista" dei fornitori attraverso corrette relazioni commerciali che facciano "dimenticare" il marchio Schlecker e lancino invece quello "DAYLI my shop"
Per quanto riguarda i prodotti a marchio AS, questi saranno oggetto di nuova produzione e nuova logistica distributiva, oggi ancora tutta in fase di studio, in quanto il marchio AS è anch'esso stato acquisito da Haberleitner, e la strategia aziendale è quella di continuare a fornire i negozi anche con la merce a marchio.
Rimane purtroppo confermata la chiusura di 17 filiali nelle provincie di Pavia, Mantova, Bolzano, Padova, Cremona, Udine, Verona, Alessandria, Pordenone, Parma, Treviso e Rovigo, mentre altre 4 (nelle provincie di Padova, Bolzano e Rovigo) sono ancora all'attenzione commerciale; si tratta del piano di dismissione definito ed iniziato ancora nel 2011 e che si concluderà entro la fine del 2012.
In ogni caso per questo piano di dismissione non sono previsti né licenziamenti né apertura di procedure di CIGS, in quanto i lavoratori interessati sono da tempo dimessi, oppure è stata trovata loro una collocazione in filiali vicine. Rimangono alcuni problemi locali per lo spostamento di alcune figure professionali, che sono comunque all'attenzione dell'azienda e della RSA o delle federazioni territoriali interessate.
Nelle comunicazioni forniteci l'azienda si è spinta anche oltre, dicendoci che è in fase di studio un nuovo layout delle filiali, che comprende anche l'inserimento di merce food, soprattutto attraverso dei piccoli frigoriferi per salumi, formaggi e surgelati.
Per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, oltre all'arrivo in breve-medio tempo delle nuove divise aziendali, che ci hanno presentato nel corso della riunione, la direzione ci comunica che saranno parzialmente modificati gli orari di apertura dei alcuni negozi, nel senso di prevedere l'orario spezzato, e pertanto di chiuderli per la pausa pranzo. A questo potrà seguire una modifica degli orari di lavoro di alcune figure professionali.
Sulle domeniche c'è una precisa volontà aziendale di tenere chiuso; resteranno invece aperti i negozi siti in aree turistiche e quelli dove la concorrenza mette a rischio la sopravvivenza del negozio stesso. Ma questo sarà oggetto di discussione all'inizio del 2013 nel più complessivo quadro della contrattazione.
00198 Roma – Via Nizza, 128 – Tel.06.84242284 – 84242205 – Fax 06.84242292
E-mail: segreterianazionale@uiltucs.it
Alla luce pertanto di queste aperture relazionali, abbiamo chiesto all'azienda di riconvocarci verso fine anno per i dati di andamento del 2012 e per le prospettive dell'anno a venire, mentre nelle nostre discussioni interne dovremo approfondire le questioni legate ad una possibile piattaforma da inviare all'azienda il prossimo anno, per iniziare la discussione sul secondo livello di contrattazione.


Cordiali saluti.
p. la Segreteria Regionale Veneto
(Luigino Boscaro - Alessandro Visentin)
con delega nazionale

lunedì 3 settembre 2012

CISALFA: RICONOSCIUTO L'ARRETRATO MALATTIA AI DIPENDENTI TRENTINI


Dopo una discussione durata mesi, grazie all'intervento della UIL TuCS del Trentino, Cisalfa Sport, azienda avente sede a Bergamo leader in Italia per la vendita di abbigliamento sportivo, ha riconosciuto ai propri dipendenti in forza presso le 5 filiali trentine, l'applicazione integrale dell'Accordo integrativo provinciale per il trattamento della malattia del 24 luglio 1987, che prevedeva l'integrazione del pagamento della stessa fino al 100% dal 1° al 180° giorno. Le differenze retributive maturate dall'aprile 2011 ad oggi, sono state riconosciute ai dipendenti nella busta paga di luglio.
La vicenda appare particolarmente importante, considerando che Cisalfa Sport, pur avendo sede legale in altra provincia, ha di fatto riconosciuto la validità della contrattazione territoriale. Per contro, essa si inserisce nel dibattito in corso relativo alla disdetta unilaterale del Contratto provinciale del 1987 attuata dalla Confcommercio trentina nel luglio scorso, che vede la UILTUCS del Trentino in prima fila nel richiedere un riassetto complessivo della contrattazione provinciale, l'introduzione di maggiorazioni per il lavoro domenicale e il recupero delle precedenti migliorie nel trattamento normativo della malattia.

martedì 31 luglio 2012

UN NUOVO INVESTITORE AUSTRIACO PER LE FILIALI SCHLECKER ITALIANE

Questa mattina abbiamo avuto conferma da parte del sindacalista  DPA- Djp Manfred Wolf - una volta sentito il legale della ditta - che Schlecker Austria verrà acquistata dalla società di investimento austriaca TAP 09.  L'accordo di acquisto è stato siglato ieri sera.
Il nuovo proprietario, nei primi commenti ufficiali, ha dichiarato che il concept business dell'azienda cambierà completamente, ma la rete di vendita e i posti di lavoro - anche all'estero - verranno mantenuti.
Sono buone notizie quindi quelle che arrivano dall'Austria, dopo mesi di incertezze per i dipendenti Schlecker del Trentino.
Il sindacato austriaco sta aspettando il comunicato stampa del curatore fallimentare Geiwitz in Germania e provvederà a breve ad incontrare i nuovi proprietari e a fornire maggiori dettagli sull'operazione.
Per quanto riguarda invece la situazione italiana, vi terremo informati nei prossimi giorni sugli incontri che si terranno con i sindacati nella sede di Portogruaro e che avranno l'obbiettivo di garantire il rispetto delle normative di legge italiane in materia di acquisto ramo d'azienda.

venerdì 20 luglio 2012

Disdettato il contratto provinciale sulla malattia !!

Con sorpresa UIL TuCS e Fisascat CISL del Trentino hanno ricevuto informativa da parte della Confcommercio trentina per tramite del suo Presidente geom. Giovanni Bort, riguardo alla decisione presa dalla stessa associazione imprenditoriale di dare disdetta unilaterale dell'accordo per il trattamento economico di malattia ed infortunio, in vigore dal 24 luglio 1987. Tale accordo garantiva ai lavoratori del settore, in deroga a quanto previsto dal contratto nazionale, l'integrazione del pagamento fino al 100% dal 1°al 180° giorno di malattia.
La disdetta, che avrà effetto a partire da 90 giorni dal ricevimento della comunicazione, rappresenta un fatto molto grave, anche per le modalità con le quali è avvenuta, e va a peggiorare notevolmente le condizioni degli occupati nel settore. La UIL TuCS e la Fisascat CISL provvederanno quindi a richiedere un incontro urgente a Confcommercio Trentino, considerando che la disdetta si aggiunge ad una serie di problematiche rimaste sospese in attesa di soluzione, come il rinnovo del contratto provinciale del terziario, fermo da quindici anni.
Il confronto che UIL TuCS e Fisascat CISL vogliono tenere con la Confcommercio trentina nelle prossime settimane sarà quindi volto a richiedere un riassetto complessivo della contrattazione provinciale, l'introduzione di maggiorazioni per il lavoro domenicale, l'unificazione degli enti bilaterali e l'apertura di un confronto per quanto riguarda il trattamento economico di malattia ed infortunio.

Per le Segreterie della UIL TuCS e Fisascat CISL del Trentino
Walter Largher e Lamberto Avanzo

mercoledì 18 luglio 2012

Bernardi vende a Coin

Gruppo Coin rileverà probabilmente già a partire dal mese di settembre 106 punti vendita del gruppo Bernardi .
Bernardi Group inoltre, come da comunicazione ufficiale dell'azienda, “ritiene indespensabile un riassetto organizzativo della propria forza lavoro attraverso un piano di ristrutturazione”.
In Trentino dei tre punti vendita presenti, quello di Mattarello passerà al gruppo COIN anche se continuerà ad operare con l'insegna Bernardi, mentre quello di Mezzolombardo e Rovereto, assieme agli altri 54 sparsi in tutta Italia e che riamrranno di proprietà del gruppo, sarranno interessati, come da comunicato dell'azienda, da un piano di ristrutturazione.
Fino al momento della firma, naturalmente, il condizionale resta d’obbligo. Ma intanto, l’intenzione di procedere al trasferimento di un ramo d’azienda nella rete dei grandi magazzini Coin è stata comunicata ieri, per iscritto e in via preliminare, alle segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
I lavoratori coinvolti sono 489 ed il passaggio del testimone è stato indicato nel 1° settembre 2012.
Dei 106 negozi acquisiti da Coin, 11 sono destinati a essere convertiti nel format Oviesse e i restanti 95 a mantenere invece il marchio Bernardi.

Lunedì 23 luglio alle ore 10 i lavoratori dei punti vendita trentini sono stati convocati per una prima assemblea presso la sede della Uiltucs in attesa di conoscere l'esito della prima riunione che si terrà nei prossimi giorni a livello di segreterie nazionali.


venerdì 6 luglio 2012

Contratto Orvea


Ieri Uiltucs UIL e Fisascat CISL hanno firmato l'ipotesi di accordo di rinnovo del contratto integrativo per i lavoratori Orvea spa, dopo che a distanza di due anni , la Filcams CGIL ha ritirato la causa contro l'azienda che teneva bloccata la firma del rinnovo.

Il nuovo contratto integrativo innoverà ampliandola la parte normativa in un quadro nuovo di relazioni sindacali finalizzandolo al pieno coinvolgimento dei soggetti sindacali.

A titolo esemplificativo :
  • permessi per malattia per i figli fino a 16 anni (la legge prevede fino a 8 anni);
  • due giorni di permesso in caso di nascita del filgio/a (la legge non ne prevede),
  • permessi per inserimento dei figli all'asilo nido o scuola dell'infanzia;
  • part time post maternità fino all'8% della forza lavoro (il contratto nazionale prevede il 3%) ;
  • aspettativa non retribuita fino a 6 mesi per due volte nel periodo del rapporto per motivi personali (il ccnl non lo prevede)
  • permessi in caso di decesso previsti dalla legge allargato ai “conviventi di fatto” anche dello stesso sesso.


Soddisfazione per un contratto integrativo che vuole porsi come strumento di welfare innovativo nel riconoscimento dei diritti civili, dei lavoratori e lavoratrici, nelle famiglie e nelle coppie di fatto , prescindendo dall'etorosessualità o meno di queste ultime. Un contratto aziendale che avvicina idealmente Orvea ad Ikea (che proprio nei giorni scorsi aveva firmato un contratto integrativo aziendale simile). Una parte economica che viene confermata in alcune sue parti e che varia, in alcune parti il calcolo del premio variabile collegandolo al reale andamento aziendale.


Un contratto integrativo che arriva a quasi due anni dalla sua scadenza e che dopo la firma seguirà l'iter di presentazione nelle assemblee dei lavoratori.

Per  Uiltucs- UIL e Fisascat-CISL 

Walter Largher   -  Walter Bonatti 

mercoledì 4 luglio 2012

SCHLECKER: AGGIORNAMENTO SITUAZIONE ITALIA

 Di seguito riportiamo il resoconto dell'ultimo incontro tenutosi presso la sede Schlecker di Venezia alla presenza della UIL TuCS e di Anziutti per Schlecker Italia. Si ringrazia la UILTUCS del Veneto ed in particolare Fabio Marchiori per l'importante aggiornamento.

"Il 28 giugno chiudevano gli ultimi negozi della Germania con rimozione delle insegne ma il commissario straordinario Geiwiz ha deciso che fino alla fine dell'anno nella sede centrale resteranno gli informatici per proseguire con i programmi di gestione ordini ecc,qualcuno dell'ufficio personale e parte del magazino dove transita la merce a marchio A.S.
Sempre il 28 è stato nominato un nuovo amministratore delegato per l'Austria.
In questi giorni si sta cercando di vendere la parte Austria più Italia ma potrebbe andare anche diversamente.
Secondo Anziutti per quanto riguarda la schlecker srl che fa capo alla Spagna dovrebbe avvenire una scissione. Chi è interessato a comprare la Spagna non sarebbe interessata a rilevare anche i 60 negozi in Italia per una questione logistica.
Quindi si pensa venga staccata dalla Spagna e messa nella holding Schleker international per poi fonderla con la sede secondaria in Italia della Schleker Gmbh e procedere alla vendita solo dell'Italia.
Si sono interessati all'acquisto della parte italiana sei fondi di investimento e due aziende della grande distribuzione.
La banca Rothshild è stata incaricata dal tribunale di valutare le offerte. Ci vorranno 3/4 settimane.
L'Austria adesso ha un grosso problema nei rifornimenti ed i negozi sono semi-vuoti, se persiste questa situazione nel giro di qualche mese la cosa non sarà più sostenibile e c'è il rischio che venga trascinata anche l'Italia se non si stacca in tempo. Per questo c'è forte preoccupazione.
Per quanto riguarda la situazione Italiana c'è un grosso problema con il marchio A.S. e stanno cercando di i prodotti direttamente senza passare per la Germania. Propongono pagamenti più veloci ma non tutti i fornitori del marchio riusciranno a garantire la merce. Circa una decina di fornitori restano bloccati.
Si cercherà di trovare un nuovo fornitore in Italia che for nisca un marchio similare per alcuni prodotti.
Il magazzino di Portogruaro ha circa il 50/60% delle referenze in giacenza che basterebbero a rifornire i negozi appena per le richieste invernali ma non riuscirà a far fronte alle richieste estive che di solito aumentano del 15%.
La UIL TuCS ha fissato un incontro per il 24 luglio ma è rimasta d'accordo di sentirci telefonicamente con Anziutti tutte le settimane."

lunedì 2 luglio 2012

SCHLECKER : ULTIME NOTIZIE

Rimane ancora un'incognita il futuro delle filiali della catena tedesca Schlecker in Italia, a seguito del fallimento della stessa in Germania.
Come detto nei comunicati precedenti, il destino dei punti vendita italiani è legato a quello della consociata austriaca. Le informazioni in nostro possesso, si riferiscono ad un incontro avvenuto a Ehingen, in Germania, il 27 giugno scorso alla presenza del curatore fallimentare tedesco Geiwitz e dei sindacati, al quale ha partecipato il Segretario del sindacato austriaco DPA DJP Manfred Wolf che ci ha comunicato quanto segue.
Al centro del colloquio vi era il rischio reale che gli stipendi per il mese di giugno non potessero essere pagati dalla Schelcker austriaca, senza un serio programma di rilancio delle attività aziendali. I sindacati hanno fatto presente al curatore fallimentare le conseguenze per i dipendenti derivanti dal mancato pagamento delle spettanze, affermando che a quel punto la dichiarazione di fallimento sarebbe stato inevitabile.
Nella serata del 27 giugno scorso c'è stata invece una svolta insperata e positiva e proposte concrete da parte degli investitori. I progetti di rilancio presentati sono apparsi al sindacato convincenti e realizzabili anche nel breve periodo. Così il 28 giugno scorso sono state pagate ai dipendenti le spettanze relative al mese di giugno, guadagnando tempo nella ricerca di un investitore per l'Austria. A questo punto, afferma Manfred Wolf, è possibile che Schlecker – Austria venga acquistata senza avviare procedure di fallimento. Anche se, una ristrutturazione aziendale risulterà comunque inevitabile, in caso di acquisto dell'azienda da parte di un nuovo venditore. Durante l'incontro è stato comunicato che Schlecker Austria ha un nuovo direttore generale.
L'analisi del revisore dei conti Alvares sembra essere andata comunque molto bene per Schlecker Austria che risulta essere ancora solvibile e con liquidità. Per quanto riguarda il destino delle consociate estere – Italia compresa – non è stato ancora detto niente di nuovo e la situazione così com'è oggi sembra destinata a protrarsi anche per i prossimi mesi, in attesa dell'interesse di un investitore. Peraltro, si hanno già voci riguardanti l'acquisto delle filiali polacche. Nel complesso si può dire che il “cordone ombelicale” con Schlecker Austria che lega e mantiene in vita le filiali italiane non è ancora stato reciso.
In Italia, per quanto sappiamo, l'azienda sta realmente effettuando nuove aperture e proponendo contratti di lavoro – sebbene a termine e solamente a tempo parziale - fino a dicembre 2012.
Nuovi incontri sono quindi previsti a livello austriaco e italiano, sull'esito dei quali provvederemo tempestivamente ad informarvi.

martedì 12 giugno 2012

TRENTO APRE 10 MESI ALL'ANNO



COMUNICATO STAMPA

Si è tenuto presso la sala Giunta di Palazzo Geremia a Trento l’incontro tra l’assessore del Comune di Trento Fabiano Condini e le OO.SS. per presentare la proposta di delibera della Giunta Provinciale, da esaminare in Commissione e da portare all’attenzione del Consiglio Comunale a inizio luglio con la quale anche la città di Trento amplia le deroghe, attualmente 8 domeniche/festività più 3 ulteriori a disposizione non individuate, portandole, come previsto dalla Legge Provinciale Olivi a 9 mesi con l’aggiunta delle domeniche di dicembre.

Riteniamo che sia un errore mettere in contrapposizione “piccolo” e “medio-grande” commercio per le problematiche negative che può provocare sul territorio comunale: Aumento di costi per le aziende, sovraccarico sui dipendenti in termini di ore lavorate con pericolo di non usufruire dei riposi previsti dai contratti di lavoro. Inoltre rischio di spostare il consumo dal centro storico ai centri commerciali di periferia con un incremento delle chiusure, disoccupazioni, mobilità, cassa in deroga.

Aprire gli esercizi commerciali la domenica e le festività è comunque una mancanza di rispetto verso la (tanto osannata?) famiglia e la condivisione di affetti e di interessi personali. E’ mettere la domenica sullo stesso piano di un giorno qualsiasi della settimana senza in alcun modo prevederne i servizi opportuni a copertura dei disagi procurati. Infatti nonostante la legge Olivi imponga ai comuni in caso di maggiori aperture domenicali una valutazione, ed un eventuale potenziamento dei servizi di conciliazione, il comune dichiara apertamente che i soldi per tali servizi non ci sono. Mentre la provincia punta a servizi e welfare nord europeo le amministrazioni comunali al primo esame ritorniamo a livelli da sud del mondo supportati esclusivamente dalla rete familiare.

Riteniamo che sia necessario non omologarsi al “così fan tutti” ma fare scelte diverse da parte del Comune di Trento, trovare spazi che permettano di distinguersi, servi ragionare in termini di cultura. Chiediamo una scelta politica forte e coraggiosa.

Non consola, come comunicato dall'assessore Condini , che la scelta nasce dal pericolo delle possibili richieste di risarcimento che deriverebbero dai ricorsi presentati da alcune catene nazionali, rispetto alla mancata applicazione del decreto Salva Italia che di fatto liberalizza le aperture dei negozi commerciali per 365 giorni l'anno.

Prendiamo atto che mentre l'amministrazione del comune di Trento si mette al riparo da possibili contenziosi lascia sole le Organizzazioni Sindacali a gestire una trasformazione che per il territorio della città di Trento sarà comunque epocale e sul quale non ci sarà ritorno.
Nei prossimi giorni verranno convocate assemblee sindacali nei luoghi di lavoro per attivare le opportune iniziative.



Fisascat CISL e Uiltucs UIL

Lamberto Avanzo – Walter Largher

mercoledì 6 giugno 2012

COMUNICATO UIL TUCS NAZIONALE SU SCHLECKER

In aggiunta a quanto detto nei precedenti post riguardo alle conseguenze italiane dello stato di insolvenza Schlecker in Germania riportiamo di seguito l'esito dell'incontro con Schlecker dei Segretari del Veneto Marchiori e Visentini tenutosi in data  30 maggio 2012. Ferma restando l'importanza delle informazioni da noi ricevute direttamente dal sindacato austriaco e tedesco. 


" Il 30 maggio si è tenuto il programmato incontro con Schlecker Italia. Il Dott. Anziutti, AD dell’azienda, ci ha genericamente illustrato la situazione in cui si trova Schlecker Italia nei confronti del livello aziendale europeo. Dopo la dichiarazione di insolvenza della casa madre tedesca, è stato nominato un Amministratore Straordinario dallo Stato, come prevede la legge tedesca. Sono stati già chiusi numerosi punti vendita in Germania e licenziati circa 14.000 dipendenti. Il primo giugno ci sarà un incontro fra l’Amministratore Straordinario ed i creditori per concordare il piano di rientro, attraverso una procedura simile al nostro concordato preventivo.
Nel caso i creditori trovassero l’accordo con Schlecker Germania, si tenterà di procedere alla vendita totale dell’azienda, e ci sono già interessamenti da parte di alcuni investitori. Schlecker Italia ha circa 1130 dipendenti in 295 punti vendita, di questi 72 sono “ex blu”, provenienti dalla precedente acquisizione di quella catena. I punti vendita “ex blu”, pur essendo a tutti gli effetti italiani, appartengono alla rete vendita ed organizzativa spagnola, mentre gli altri a quella austriaca.
Secondo alcune informazioni che ci sono pervenute dai territori, sembrava che Schlecker Austria fosse fallita. Il Dott. Anziutti ha smentito tale informazione, sostenendo invece che la rete austriaca sia assolutamente solida e di conseguenza lo sarebbe anche Schlecker Italia. Tuttavia vi sarebbe una esposizione economica della azienda austriaca a causa di un prestito, consistente ma non quantificato, che sarebbe stato fatto alla casa madre tedesca. 
In modo molto generico l’AD ci ha fornito alcuni dati relativi all’andamento aziendale, da cui emergerebbe un sostanziale buono stato di salute di Schlecker Italia (totale indipendenza finanziaria dalla Germania, bilancio in attivo nel 2010 ed in pareggio nel 2011, lieve flessione delle vendite nei primi 4 mesi del 2012 con una accentuazione in aprile). In questo mese sono previste 4 nuove aperture e nei prossimi mesi alcune
ristrutturazioni con una nuova concezione di layout, così come l’ampliamento di alcuni punti vendita.
Le informazioni forniteci, seppur rassicuranti, hanno degli elementi di contraddizione e sono comunque poco convincenti, come abbiamo chiaramente esplicitato al Dott. Anziutti. Sembra strano, infatti, che siano state autorizzate nuove aperture da parte dell’amministratore straordinario, così come è poco convincente che vi siano investitori disponibili ad acquistare in blocco l’azienda.
Questo ultimo aspetto è particolarmente preoccupante, data la suddivisione dei punti vendita fra rete austriaca e spagnola. Nei prossimi giorni dovremo porre particolare attenzione alle notizie che perverranno dalla Germania. Qualora la situazione dovesse subire una accelerazione, sarà necessario coinvolgere le istituzioni sia sul piano territoriale che nazionale. Ci siamo aggiornati ad un successivo incontro per il giorno 27 giugno, alle ore 10.30 presso la sede dell’azienda.
Vi informeremo tempestivamente su ulteriori novità.
Cordiali saluti.

Per la Segreteria regionale Veneto 
Marchiori/ Visentini"

martedì 5 giugno 2012

FALLIMENTO SCHLECKER: QUALE DESTINO PER LE FILIALI ITALIANE

Non sono certo rassicuranti le notizie che, negli ultimi giorni, si sono succedute sul destino della catena tedesca  di drugstore Schlacker, dopo le dichiarazioni del curatore fallimentare Arndt Geiwit di venerdì scorso.
Nelle scorse settimane si era infatti parlato insistentemente dell'interessamento da parte della società di investimento slovacca Penta al rilevamento dell'azienda. Le trattative tuttavia non sono andate a buon fine con la conseguente chiusura definitiva da parte di Schlecker in Germania. Peraltro si sono complicate anche le trattative per la vendita delle consociate tedesche "Ihr Platz" e "Schlecker XL", che erano già state date per acquistite dal gruppo Dubag pochi giorni fa.
Per capire il destino delle filiali italiane è tuttavia necessario sottolineare come questo dipenda dalla sorte della conociata austriaca Schlecker AG. Dalla sede di Schlecker Italia, anche ieri, sono arrivati i soliti messaggi rassicurati riguardo alla solidità dei bilanci e alla continuità delle attività aziendale, con conferma di nuove aperture.La situazione, viene detto dalla sede, dovrebbe risultare più chiara entro la fine della settimana. Nell'aria sembra infatti esserci la possibilità di una cessione delle filiali ad un nuovo acquirente.
Visto lo stato di incertezza e di preoccupazione tra i lavoratori, abbiamo provveduto ieri a contattare direttamente Bernhard Franke, Segretario regionale del Baden Wuettemberg di Ver.di che ha di fatto confermato come non sia stata trovata una soluzione allo stato di insolvenza di Schlecker in Germania. Schlecker, afferma, verrà scorporata e le singole consociate verranno messe in vendita singolarmente. In questa fase, che potrebbe durare fino alla fine di giugno, Franke ha preso l'impegno di tenere informata la UIL TuCS del Trentino ad ogni novità.
Abbiamo inoltre preso contatto con Manfred Wolf, sindacalista austriaco della DPA DjP che conferma incontri con la direzione Schlecker AG già in settimana. Non si nasconde tuttavia che, anche per la consociata austriaca Schlecher, la situazione si fa difficile. Al momento sembrano esserci tre possibili acquirenti, ma qualora le trattative naufragassero, sarebbe pressochè inevitabile il fallimento. Anche Wolf provvederà a informare la UIL TuCs del Trentino non appena avrà novità, prendendo l'impegno di chiedere alla direzione quale sarà il destino delle filiali Schlecker italiane.

martedì 22 maggio 2012

CAMBIO APPALTO DUSSMANN SERVICE

Trento, 21 maggio 2012

 


150. Questi i numeri di personale dipendente occupato presso l'appalto ristorazione dell'azienda sanitaria di Trento, dislocati sul territorio comunale. Una gran parte è occupata presso l'ospedale Santa Chiara, altri sono occupati presso l'ospedale Villa Igea, il centro di riabilitazione Villa Rosa, il ristoself situato nel centro logistico sanitario Big Center, e per ultimi ma non meno importanti, sono tutti quei lavoratori occupati presso il centro cottura di Ravina. Personale altamente specializzato, in quanto a contatto giornalmente con personale medico infermieristico e con pazienti e degenti delle strutture ospedaliere.
Quale tutela avranno questi lavoratori? Questo ci chiediamo a seguito del mancato rinnovo dell'appalto a Dussmann Service, proprietaria del centro cottura di Ravina, il quale impiega 40 persone, tra cuochi, addetti mensa e personale impiegatizio. Vi sono inoltre le dieci dipendenti occupate presso il Centro di Riabilitazione Villa Rosa, struttura non confluita nel capitolato d'appalto. Che fine faranno loro? Questo quesito è stato posto sia all'amministrazione comunale di Pergine Valsugana, che all'azienda sanitaria. Ma fino ad ora non vi sono state risposte esaustive. Da anni si parla di trasferimento del centro presso l'ex casa di cura di Pergine, si parla di assunzioni di nuovo personale da parte dell'azienda sanitaria, ma intanto ci continuiamo a chiedere: che fine faranno le lavoratrici dipendenti delle aziende esternalizzate? Vaghe risposte sono pervenute da parte della ASL di Trento. Accordi con la quale si impegna l'azienda subentrante di prendersi in carico le dipendenti fino all'apertura della nuova struttura. E poi? Quali soluzioni si prenderanno?
Mauro Baldessari, della segreteria della UILTuCS del Trentino, sindacato maggiormente rappresentato in azienda, ha già convocato un incontro con le altre organizzazioni sindacali presenti sul territorio, al fine di iniziare le trattative con l'azienda subentrante, Serenissima, e per pianificare assemblee sindacali, le quali serviranno a tutelare le lavoratrici e i lavoratori impiegati.
Restiamo comunque in attesa di nuovi sviluppi sul fronte di “ipotetici” ricorsi da parte dell'azienda uscente, i quali rallenterebbero la procedura di diversi mesi.
A breve si terranno comunque iniziative e assemblee per sollecitare tutto il personale occupato presso i plessi ospedalieri.


Mauro Baldessari Segretaria Provinciale UILTuCS del Trentino