martedì 12 giugno 2012

TRENTO APRE 10 MESI ALL'ANNO



COMUNICATO STAMPA

Si è tenuto presso la sala Giunta di Palazzo Geremia a Trento l’incontro tra l’assessore del Comune di Trento Fabiano Condini e le OO.SS. per presentare la proposta di delibera della Giunta Provinciale, da esaminare in Commissione e da portare all’attenzione del Consiglio Comunale a inizio luglio con la quale anche la città di Trento amplia le deroghe, attualmente 8 domeniche/festività più 3 ulteriori a disposizione non individuate, portandole, come previsto dalla Legge Provinciale Olivi a 9 mesi con l’aggiunta delle domeniche di dicembre.

Riteniamo che sia un errore mettere in contrapposizione “piccolo” e “medio-grande” commercio per le problematiche negative che può provocare sul territorio comunale: Aumento di costi per le aziende, sovraccarico sui dipendenti in termini di ore lavorate con pericolo di non usufruire dei riposi previsti dai contratti di lavoro. Inoltre rischio di spostare il consumo dal centro storico ai centri commerciali di periferia con un incremento delle chiusure, disoccupazioni, mobilità, cassa in deroga.

Aprire gli esercizi commerciali la domenica e le festività è comunque una mancanza di rispetto verso la (tanto osannata?) famiglia e la condivisione di affetti e di interessi personali. E’ mettere la domenica sullo stesso piano di un giorno qualsiasi della settimana senza in alcun modo prevederne i servizi opportuni a copertura dei disagi procurati. Infatti nonostante la legge Olivi imponga ai comuni in caso di maggiori aperture domenicali una valutazione, ed un eventuale potenziamento dei servizi di conciliazione, il comune dichiara apertamente che i soldi per tali servizi non ci sono. Mentre la provincia punta a servizi e welfare nord europeo le amministrazioni comunali al primo esame ritorniamo a livelli da sud del mondo supportati esclusivamente dalla rete familiare.

Riteniamo che sia necessario non omologarsi al “così fan tutti” ma fare scelte diverse da parte del Comune di Trento, trovare spazi che permettano di distinguersi, servi ragionare in termini di cultura. Chiediamo una scelta politica forte e coraggiosa.

Non consola, come comunicato dall'assessore Condini , che la scelta nasce dal pericolo delle possibili richieste di risarcimento che deriverebbero dai ricorsi presentati da alcune catene nazionali, rispetto alla mancata applicazione del decreto Salva Italia che di fatto liberalizza le aperture dei negozi commerciali per 365 giorni l'anno.

Prendiamo atto che mentre l'amministrazione del comune di Trento si mette al riparo da possibili contenziosi lascia sole le Organizzazioni Sindacali a gestire una trasformazione che per il territorio della città di Trento sarà comunque epocale e sul quale non ci sarà ritorno.
Nei prossimi giorni verranno convocate assemblee sindacali nei luoghi di lavoro per attivare le opportune iniziative.



Fisascat CISL e Uiltucs UIL

Lamberto Avanzo – Walter Largher

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