giovedì 24 ottobre 2013

“ELEZIONI PROVINCIALI: PROGRAMMI ELETTORALI A CONFRONTO”

Siamo giunti ormai alla vigilia delle elezioni che consegneranno un nuovo governo alla nostra Provincia autonoma per i prossimi cinque anni e per questo – da un punto di vista strettamente sindacale e in maniera rigorosamente super partes – ci è sembrato opportuno andare a verificare l'attenzione dedicata dalle vari compagini che si contendono un posto nel Consiglio provinciale alle problematiche dei dipendenti del settore commercio. È cosa nota infatti come, a seguito delle liberalizzazioni imposte dal “Decreto Salva Italia” anche alla Provincia autonoma di Trento, i dipendenti del nostro settore si trovino a far fronte a nuove ed estese aperture domenicali e a sempre maggiori difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro.
La nostra analisi mostra come pochi abbiano dimostrato interesse verso queste problematiche sebbene tocchino nel profondo la difesa dei principi e delle competenze dello statuto dell'autonomia trentina. Cosa è rimasto, in particolare, dell'impegno preso da PD e PATT in vista delle elezioni politiche delle scorso febbraio, a “rafforzare la rappresentanza autonomista in parlamento” e riportare quindi alla Provincia autonoma le competenze sottratte in materia di commercio? I buoni intenti, a Roma, sembrano essere naufragati tra le priorità di governo delle “larghe intese” così che oggi la coalizione del centro sinistra autonomista decide di non esprimersi in merito. Il Partito democratico, in particolare - nelle cui fila militava il precedente Assessore al commercio che pure si era speso personalmente a difesa della normativa trentina da lui ideata- nelle 70 pagine del proprio programma, parla di commercio solo per ribadire la necessità di difendere i piccoli esercizi al fine di contrastare lo spopolamento delle valli, trascurando completamente il punto di vista dei lavoratori.
Nessun accenno al tema - da destra a sinistra - traspare peraltro dai programmi del Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Forza Trentino, Agostino Carollo. A sorpresa, anche Rifondazione comunista – nonostante la guida dell'ex sindacalista Casagranda - nel proprio articolato programma di critica al “Dellaismo”, non ha inserito alcun commento relativo alle problematiche dei lavoratori del commercio.
In maniera trasversale, solo SEL e Progetto trentino - partendo da premesse diametralmente opposte - decidono di affrontare la questione. Il partito di Arisi, parla della “volontà di fare proprie le istanza dei sindacati italiani ed europei volte a governare il settore con norme attente al rispetto dei lavoratori/consumatori e del territorio” per riportate il commercio ad una “una dimensione più umana” mentre PT pur nel “rispetto delle liberalizzazioni nazionali” parla dell'esigenza di “incentivare il rapporto tra commercio ed ente pubblico al fine di regolamentare gli orari rendendoli compatibili anche con le esigenze dei lavoratori”.

Sembra quindi che, in generale, il mondo politico trentino non si renda conto del grave attacco alla nostra autonomia derivante dall'applicazione delle liberalizzazioni imposte dal “Decreto Salva Italia”di Monti, preferendo condurre una campagna elettorale traboccante di vuota retorica autonomista che -lo possiamo dare per certo - poco o nulla porterà alla causa dei tanti lavoratori del commercio del Trentino.

martedì 8 ottobre 2013

ESITO INCONTRO DAYLI DEL 3 OTTOBRE E NOVITà

Cari amici,
si è tenuto in data odierna l'incontro programmato con Dayli Srl ed erano presenti il Dott. Sachs, ed il Dott. Bianco, a rappresentare il collegio dei liquidatori. Di seguito le informazioni che ci sono state fornite:
  • a seguito della cessione dei punti vendita della rete italiana a Dayli S.r.l da parte di Dayli GMBH, avvenuta il 31 dicembre 2012, la rete italiana è precipitata in una grave crisi finanziaria ed economica;
  • attualmente vi è un contenzioso, non ancora formalizzato, fra la curatela austriaca, che avanza pretese di un grosso credito, ed il collegio dei liquidatori di Dayli S.r.l. che, invece, sostiene il contrario;
  • Dayli ha depositato richiesta di ammissione al concordato preventivo in bianco presso il tribunale di Udine e lo stesso tribunale l'ha ammessa fissando il termine del 23 dicembre per la presentazione della documentazione necessaria al perfezionamento del concordato;
  • l'ammissione del tribunale sospende qualunque azione da parte dei creditori, ivi comprese quelle nascenti dal mancato pagamento degli affitti, vale a dire le diverse azioni di sfratto, che i proprietari degli immobili mettessero in atto in data successiva;
  • questo consente al collegio dei liquidatori di salvaguardare circa 160 negozi (100 circa sono già stati chiusi definitivamente in precedenza, e altri hanno già hanno avuto lo sfratto esecutivo), che sono oggetto di trattative di affitto di ramo di azienda con alcuni operatori del commercio. La sospensiva concede circa 60 giorni di tempo per concludere definitivamente dette trattative;
  • gli operatori in gara per l'acquisizione sono interessati a circa 130 punti vendita, ma vi sono altri piccoli investitori che potrebbero acquisire alcuni punti vendita ciascuno;
  • vi sono però numerose difficoltà di carattere tecnico e che dipendono dagli orientamenti che assumerà il tribunale competente.

I dipendenti coinvolti nella "probabile" cessione, sono circa 550. Le offerte presentate, purtroppo, non coinvolgono né la sede di Reana del Roiale, né il magazzino di Portogruaro.

I liquidatori hanno quindi chiesto la nostra disponibilità ad effettuare il percorso previsto dalla normativa vigente (ex art. 47 Legge 428/90) in tempi brevissimi qualora si concludesse con esito positivo la trattativa in corso con i possibili acquirenti.

Ci è stata inoltre chiesta l'eventuale disponibilità a condividere alcune deroghe a quanto previsto dalla legge, soprattutto per quanto attiene le spettanze dei lavoratori. Da parte nostra abbiamo dato il massimo della disponibilità a procedere in tempi brevissimi nel momento dell’attivazione delle procedure di legge, riservandoci di approfondire e verificare le condizioni che ci verranno proposte. I liquidatori si sono impegnati ad informarci costantemente e tempestivamente di qualunque novità.

Si sono affrontati, infine, alcuni aspetti tecnici legati all'erogazione dell'anticipo della Cigs da parte delle banche - dove esistono convenzioni regionali diverse – nonché al pagamento diretto da parte dell'Inps delle indennità di maternità ed assegni familiari. Per questi aspetti, non tutti di immediata e facile soluzione per questioni di carattere tecnico/procedurale, è attiva la seguente mail: liquidatori@dayli-shop.com.

Per quanto attiene, invece, un problema sorto per tutte/i le/i lavoratrici/ori che hanno presentato il 730 e che hanno indicato come sostituto di imposta la Dayli GMBH, la dichiarazione necessaria ad apportare le modifiche, come indicato anche dai nostri CAF, non può essere rilasciata da Dayli S.r.l., ma andrà richiesta alla curatela austriaca, tramite uno studio legale di Milano che la rappresenta in Italia. Sarà cura del collegio dei liquidatori, fare avere i riferimenti dello studio alle strutture nazionali, consentendoci così di contattare i legali per risolvere tale problematica; su questo tema vi daremo successive indicazioni.

Non appena avremo nuove informazioni circa l'acquisizione di parte dei punti vendita e/o concorderemo il relativo incontro vi informeremo tempestivamente. All'incontro formale previsto dalla procedura potranno partecipare RSA/RSU e strutture interessate.

Un cordiale saluto