martedì 3 aprile 2012

PERCHÈ LIDL DOVREBBE APPLICARE L'ACCORDO PROVINCIALE PER IL PAGAMENTO DELLA MALATTIA?

Il pagamento della malattia è stato rivisto nell'ultimo rinnovo del contratto nazionale del commercio, applicato anche da LIDL Italia. Dal 1° aprile 2011 nel corso di ciascun anno di calendario (dal 1 gennaio al 31 dicembre) i primi tre giorni di malattia vengono pagati al 100% per i primi due eventi “morbosi”, al 66% per il terzo evento ed al 50% per il quarto ma cesserà di essere corrisposta a partire dal quinto evento. Dal terzo giorno in poi valgono le regole di sempre, con pagamento al 75% per i giorni dal 4° al 20° e al 100% dal 21° in poi fino al termine del cosiddetto “periodo di comporto” (fino al 180° giorno di malattia).
In verità, esiste un accordo del 24 luglio 1987, per il trattamento di malattia ed infortunio per i dipendenti da aziende del terziario della distribuzione e dei servizi operanti nella Provincia autonoma di Trento, sottoscritto da Unione Commercio Turismo e Attività di Servizio (Confcommercio) , FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UILTUCS UIL che integra da allora i contratti nazionali garantendo il pagamento al 100% della malattia dal 1° al 180° giorno.
Tale accordo viene applicato ad oggi dalla maggior parte delle aziende del settore presenti in Provincia di Trento, anche da quelle avente sede legale in altre regioni oppure all'estero, aderenti o non aderenti a Confcommercio, mentre là dove non viene applicato, i sindacati stanno avviando azioni legali per garantire il rispetto delle norme in esso contenute e, ad oggi, mai disdettate dalle parti firmatarie e quindi a tutti gli effetti in vigore.
Convinte delle proprie ragioni, FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UILTUCS UIL hanno scritto a LIDL congiuntamente una richiesta di applicazione dell'accordo in data 02/11/2011 alla quale l'azienda tedesca ha risposto in data 21/12/2011 dichiarando di non essere tenuta ad applicare tale accordo in quanto, per tutti i punti vendita, viene applicato esclusivamente il CCNL non essendo mai stata iscritta alle associazioni datoriali firmatarie di tale accordo e comunque non avendo mai dato applicazione allo stesso. In base a tale logica, non aderendo a CONFCOMMERCIO, LIDL Italia potrebbe ritenersi esentata dal dover applicare perfino il contratto nazionale, firmato dalla stessa associazione datoriale che ha sottoscritto l'integrativo provinciale, sentendosi libera da vincoli per quanto riguarda la parte normativa e retributiva in esso contenuta.
Non è così e non potrà accadere per il principio “erga omnes” : l'accordo sindacale non produce effetti solo per chi aderisce alle organizzazioni firmatarie altrimenti, molto banalmente,anche gli aumenti contrattuali dovrebbero essere concessi solo agli associati ad una delle organizzazioni sindacali firmatarie. Lo stesso principio vale per i datori di lavoro. Esiste peraltro un'ampia giurisprudenza in merito e LIDL Italia sicuramente – e non potrebbe essere altrimenti – ne è a conoscenza. La risposta data ai sindacati il 21/12/2011 quindi non è da questo punto di vista giuridicamente giustificata. Va aggiunto peraltro che il rispetto della contrattazione territoriale è parte importante contenuta nel CCNL del commercio, anche nel testo rinnovato, e lo è da sempre. Quando LIDL Italia ha cominciato ad insediarsi in Trentino, l'accordo territoriale del 1987 era già in vigore, ed era esigibile già allora da parte di lavoratori proprio perché l'azienda tedesca, pur non aderendo a Confcommercio, in base al sopra citato principio “erga omnes” applicava il CCNL del commercio nazionale. Esattamente come fa oggi.
In aggiunta, LIDL Italia ha sottoscritto in data 30/11/2009 un accordo con CGIL CISL UIL, che non dice né aggiunge nulla riguardo al trattamento economico della malattia ma che nella “clausola di salvaguardia” fa salve le condizioni di miglior favore in essere”. E il trattamento della malattia come da contratto provinciale è esattamente una condizione di miglior favore preesistente alla stipula di tale accordo.
Peraltro, a livello europeo, LIDL Italia ha sviluppato strategie diverse da paese a paese. In alcuni Stati aderisce alle associazioni datoriali. In altre, come in Spagna, sotto pressione sindacale ha applicato contratti territoriali volti a migliorare il pagamento degli straordinari. Non è quindi fuori luogo richiedere ad una azienda con logiche da multinazionale l'applicazione di contratti migliorativi territoriali.
Oltre che fondata dal punto di vista giuridico, la richiesta di applicazione dell'integrativo provinciale sulla malattia apre le porte all'applicazione del contratto integrativo provinciale, che al momento prevede maggiorazioni per il pagamento del lavoro domenicale a dicembre (pagate al 70%) e ad un consistente miglioramento della retribuzione dei dipendenti LIDL in Trentino. Un adeguamento, a dire il vero, alle condizioni già applicate dalle altre aziende del settore. Nulla di più.
Per questo la UILTUCS, dopo aver consultato i propri legali in merito alla ragionevolezza delle proprie richieste, sta avviando iniziative volte per informare i lavoratori sulla problematica, rimasta per troppo tempo sospesa, di comune accordo con i propri rappresentanti nazionali.
LIDL Italia è tra le aziende più sindacalizzate del settore, in Trentino non è stata toccata in modo particolare dalla crisi dei consumi, mentre anche a livello nazionale il settore Discount sembra essere l'unico a presentare dati ancora positivi. Non possono essere quindi ragioni economiche quelle che impongo a LIDL Italia di non applicare un accordo territoriale. Non ci interessa d'altra parte, mantenere lo status quo per quieto vivere, pur riconoscendo le difficoltà nel gestire relazioni sindacali con una struttura organizzativa complessa come quella di LIDL.
Per questo, valutata la partecipazione e l'interesse dei lavoratori e delle lavoratrici LIDL del Trentino, provvederemo a decidere le migliori iniziative volte a spingere l'azienda tedesca verso l'applicazione dell'integrativo. Convinti in questo che sia utile, oggi più che mai, fare chiarezza sulla materia e a ripagare i dipendenti con il giusto riconoscimento al loro lavoro, così come accade in tutte le aziende del settore della grande distribuzione. Rimanendo sempre a disposizione per chiarimenti.

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