venerdì 29 aprile 2011

COMUNICATO STAMPA



Trento, 28 aprile 2011
Molto più facile quando a decidere le aperture domenicali c'era la Provincia ed i
sindaci che incontravamo come Organizzazioni Sindacali allargavano le braccia dicendo che purtroppo erano decisioni calate dall'alto. Quante volte abbiamo sentito le amministrazioni comunali rivendicare, giustamente, autonomia nelle decisioni che hanno ricadute sui singoli territori, innegabile che una di queste ripercussioni stia proprio nella scelte delle aperture domenicali.
Da ormai più di un anno, da quando si discute della nuova legge sulla disciplina dell'attività commerciale, prima e dopo la sua approvazione, alcune amministrazioni hanno deciso di iniziare un percorso ed un confronto con le organizzazioni sindacali, Trento e Rovereto in primis, consce che la scelta per un territorio di aprire o meno i negozi non si esaurisce in una scelta di tipo commerciale, ma è una scelta strategica per tutto il territorio : turistica, culturale e non solo.
Riteniamo che le scelte per un territorio, in particolare a livello comunale, vadano condivise, avvengono attraverso processi partecipativi che devono coinvolgere amministratori, commercianti, lavoratori, residenti. Le decisioni necessitano di quella partecipazione che proprio gli amministratori chiedono spesso a gran voce ai propri cittadini ma che sono pronti a by passare ed a rinunciarvi chiedendo a gran voce una scelta calata dall'alto all'assessore provinciale che li metta al riparo da imbarazzanti prese di posizione difficilmente sostenibili. Posizioni che il sindaco Corradi potrebbe sostenere davanti ai commercianti del centro storico di Pergine che, con tutte le deroghe della città turistica di questi anni, la domenica hanno ritenuto e ritengono, giustamente, di dedicare il proprio tempo ad altre attività che non sia quella lavorativa. Così come Roberto Calliari primo cittadino di Mori ; posizione assolutamente scontata quella di Franco Paterno del gruppo Eurobrico presente in quasi tutti centri commerciali del Trentino.

E appunto non è un caso che la prima levata di scudi nei confronti della nuova legge venga proprio da Borgo, Pergine e Mori, dove a breve nascerà il più grande centro commerciale del trentino, ultimo prima della legge Olivi.

Stride l'assoluta mancanza di qualsiasi riferimento al disagio dei lavoratori da parte di alcuni sindaci e la volontà/necessità di risolvere in fretta la questione aperture domenicali tutte ad esclusivo beneficio dei centri commerciali.

Chiediamo invece ai sindaci Corradi e a Calliari di avere coraggio ed avviare un percorso di confronto, per capire anche come si intendono potenziare i servizi di conciliazione per la famiglia, come asili nido e scuole materne durante le aperture domenicali,per quei lavoratori e lavoratrici che dovranno lavorare di domenica così come previsto dalla nuova legge.

Stesso incontro chiediamo a Franco Paterno, che usa i lavoratori del centro “alle Valli” come una clava per aprire le porte dei suoi negozi anche la domenica prevedendo “..la perdita di molti posti di lavoro” per capire come mai invece nei centri commerciali del Veneto si ritorna a chiudere la domenica proprio in controtendenza rispetto alle sue richieste.

Walter Largher
Segretario Provinciale Uiltucs

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