giovedì 21 luglio 2011

RESOCONTO INCONTRO LIDL - SINDACATI DEL 1° LUGLIO 2011

Il primo luglio scorso si è tenuto a Verona presso la sala conferenze dell Grand Hotel Verona un incontro tra LIDL Italia e sindacati per la firma di accordi relativi alla tassazione degli straordinari e alla sicurezza presso i punti vendita. In rappresentanza di Lidl Italia, dopo i recenti cambi al vertice della gestione del personale, erano presenti Boselli, Mader, Picciola, Rizzi e Marasch. Per Filcams CGIL Sabina Bigazzi, per Fisascat Cisl Ferruccio Fiorot, per UIL Uiltucs Gabriele Fiorino. È stata questa l'occasione per avere un quadro sull'andamento dell'azienda tedesca in Italia e per presentare alcune problematiche relative al trattamento del personale che verranno trattate in maniera più approfondita in un ulteriore incontro previsto per il 29 luglio. È stato Boselli ad illustrare alcuni dati sullo sviluppo del gruppo in Italia. LIDL, pure in un momento di contrazione generalizzata per gli utili della G.D.O, è riuscita a mantenere i risultati dello scorso anno, con l'apertura di 8 nuovi punti vendita. LIDL ha annunciato la volontà di provvedere ad un rapido ammodernamento delle fue filiali che dovranno essere parificate in termini di efficienza a quelle di nuova generazione, “più luminose e confortevoli per clienti e dipendenti”. Lidl intende inoltre creare “sale riposo”: aule di pausa con frigoriferi e microonde “dove il personale può decidere di consumare pasti rimanendo in filiale”. Secondo quanto affermato da Boselli, 150 punti vendita in Italia sono già forniti di questa dotazione. Per quanto riguarda l'amministrazione del personale, si può cogliere una generica volontà ad investire sul personale nelle affermazioni di Marasch. Lidl in ogni caso, nel procedere al rinnovo delle sue filiali, non vuole cambiare il proprio target di riferimento nella clientela e non è prevista quindi alcun a modifica per quanto riguarda le strategie di marketing da adottare. È stato poi Gabriele Fiorino della UILTUCS a prendere parola, chiedendo quali siano le prospettive di sviluppo aziendale, ponendo l'accento sulle numerose testimonianze che arrivano da diverse parti del territorio italiano, riguardanti un generale e continuo peggioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti del colosso tedesco del Discount. Fiorino ha richiesto dati sulla quantità di personale impiegato nelle filiali, riportando quanto emerso nell'incontro con i dipendenti – organizzato dalla UIL TuCS trentina – svoltosi a Trento nel marzo scorso. Si è parlato in particolare dei carichi di lavoro e di interpretazioni piuttosto “libere” degli accordi sindacali sottoscritti. Lidl, tramite le affermazioni di Boselli, ha risposto confermando la propria volontà di espandersi in Italia con 5- 8 nuove aperture nel 2011 (una quantità vicina a quella delle aperture effettuate nel corso del 2010). Ad oggi LIDL Italia impiega 2.500 dipendenti e – nonostante il generale difficile momento economico – la forza lavoro non ha subito riduzioni. C'è stato invece un investimento importante in Sicilia, con l'apertura di un centro di distribuzione. Seppure all'interno di una gestione del personale volutamente “molto rigida”, afferma Boselli, “l'investimento sul personale è l'investimento migliore” anche se “si deve fare attenzione agli investimenti in un contesto economico come questo”. In verità, anche in Europa LIDL ha mantenuto la propria fetta di mercato, senza grandi contraccolpi, potendosi concentrare, grazie alla propria dimensione e diffusione, sul raggiungimento di obbiettivi nel lungo periodo e non solo trimestrali come avviene invece per altre aziende del settore. Tra le notività emerse nella  gestione del personale si rileva la volontà da parte di LIDL Italia di adottare un sistema che consenta di fare inventari a punto vendita aperto e di limitare gli spostamenti dei dipendenti da una filiale all'altra. La volontà, almeno a parole, è quella di limitare l'utilizzo dello straordinario. Dettaglio questo smentito peraltro dalle notizie che arrivano dai rappresentanti sindacali riuniti a Verona e provenienti da tutto il territorio italiano. Bigazzi e Fiorino hanno posto in maniera centrale il problema dell'organizzazione del lavoro all'interno delle filiali LIDL. È tipico di un modello di distribuzione “discount” quello di cercare l'utilizzo di pochi dipendenti per svolgere il maggior numero di mansioni possibile. Ma questo ha portato all'interno delle filiali del gruppo tedesco a varie problematiche, a pressioni dall'alto, al ricorso sistematico allo straordinario anche per i part time. Il tutto a fronte di una rigidità manifesta da parte dell'azienda tedesca nel rispondere a richieste di aumento del monte ore delle assunte a tempo parziale. La mobilità dei dipendenti da punto vendita a punto vendita è stata effettuata spesso con “scambi a somma zero”, che hanno comunque sempre lasciato alcune filiali sotto personale. Si riscontra infine una grande difficoltà nel trovare, da parte delle Organizzazioni sindacali, interlocutori credibili e capaci di prendere decisioni e risolvere problemi entro tempi ragionevoli. Gli incontri a livello locale, come affermato da Fiorino, avvengono, ma troppo spesso non portano soluzioni e finiscono per trasformarsi in stanchi rituali. a ripetizione ciclica.  Fiorino ha sottolineato come siano state segnalate situazioni di difficoltà nell'organizzazione del lavoro tali da spingere i sindacati ad approfondire la questione e a chiedere soluzioni rapide ed incisive. L'impressione infatti è quella che a livello territoriale stia aumentando la tensione tra i dipendenti e l'azienda con conseguenze ancora da prevedere. Anche a causa delle libere interpretazioni date all'accordo sottoscritto nel 2009 da FILCAMS, UILTUCS e FISASCAT.  L'azienda, in risposta, ha affermato la propria volontà di affrontare i problemi a livello territoriale. Ma non basta. Per Bigazzi in discussione è anche il “metodo” applicato da LIDL alle relazioni sindacali. Bisogna trovare quindi un nuovo metodo di confronto. Gli incontri con l'azienda si fanno, ma non si raggiungono risultati perchè chi arriva non ha mandato per sottoscrivere accordi e prendere decisioni vincolanti. Si tratta di un problema, quello individuato da Fiorino e Bigazzi, che riguarda soprattutto l'incapacità ad individuare interlocutori credibili. LIDL risponde annunciando di presentare nel prossimo incontro previsto per il 29 luglio, un diagramma riguardante la nuova struttura aziendale di LIDL Italia, nel quale verranno evidenziate con chiarezza le responsabilità di direttori personale e capi settore. In data 29 luglio quindi, LIDL Italia e Organizzazioni sindacali si incontreranno nuovamente per discutere dei problemi del personale, mentre a livello territoriale, in Trentino, prosegue il confronto tra dipendenti e organizzazioni sindacali da un parte e LIDL dall'altra, per un incontro congiunto voluto da UIL UILtuCS e FILCAMS CGIL programmato a Trento per giovedì 21 luglio, sugli esiti del quale i lettori del blog verranno prontamente informati. M.S.

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