giovedì 23 giugno 2011

LAVORO DOMENICALE: LA ROTAZIONE NON è SOLO PER GENTILE CONCESSIONE

Nell'articolo riportato domenica sulle colonne del quotidiano "l'Adige" riguardante il successo commerciale della famiglia Leonardelli abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni - alcune condivisibili, altre meno – dei titolari in merito alla questione delle aperture domenicali. Leonardelli, a quanto dichiarato, si impegnerebbe là dove costretto/autorizzato a tenere i propri negozi aperti tutto l'anno, a garantire una rotazione tra i dipendenti per assicurare una equa ripartizione dell'onere della prestazione lavorativa domenicale durante il corso dell'anno. Ci sembra tuttavia opportuno, senza alcuna volontà polemica, far presente come in base al contratto del commercio, i lavoratori non siano obbligati a lavorare più del 30% delle aperture domenicali previste a livello territoriale, con esonero dalla prestazione previsto per madri e padri affidatari fino al terzo anno di vita del bambino e lavoratori che assistono portatori di handicap conviventi o persone non autosufficienti. La rotazione quindi, non è data per gentile concessione delle aziende, ma è un diritto del lavoratore contrattualmente previsto e quindi esigibile. Recentemente, su espressa richiesta dei sindacati, la rotazione è stata fatta applicare anche all'interno della filale Euronics di Pergine. È bene quindi che tutte le aziende siano consapevoli dell'obbligo di rotazione imposto dal contratto del commercio, in attesa delle delibere provinciali e comunali in materia.

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